venerdì 22 maggio 2009

Da Caricatore a Porta del Mediterrano, Pozzallo riscopre la propria storia

Pozzallo (RG) - Va in archivio la prima delle tre giornate di studi legate al 180° anniversario della fondazione del Comune di Pozzallo, svoltasi questa mattina al Cine-teatro Giardino davanti a un pubblico di studenti. Dopo i saluti del sindaco Giuseppe Sulsenti e del vicesindaco Attilio Sigona, che hanno sottolineato l’importanza della partecipazione dei giovani e delle scuole a un momento così importante, i relatori hanno affrontato temi legati al momento fondativo della città. Il vicesindaco, in particolare, ha illustrato il concorso riservato agli studenti delle elementari, medie e superiori che si articolerà in tre sezioni (prodotto multimediale, attività grafico-pittorica e plastica, prodotto letterario) sui temi della storia locale.

Domenico Ligresti, ordinario di Storia moderna all’Università di Catania, ha ripercorso la storia di «Pozzallo prima di Pozzallo», da caricatore della Contea a porto mercantile (XV-XVIII secolo). L’elevazione di Pozzallo a comune, ha detto, rappresenta il punto di arrivo di un processo storico durante il quale ha svolto funzioni diverse: mercantile, militare, agricola. Da terra (insediamento elementare non fortificato) a caricatore (area costiera attrezzata con pontili per lo sbarco e l’imbarco delle merci), da torre a territorio antropizzato con strade, fondachi, magazzini, Pozzallo conosce uno straordinario sviluppo demografico tra il ‘200 e il ‘700. Ma l’autonomia giungerà solo nel 1829.

Giuseppe Barone, ordinario di Storia contemporanea all’Università di Catania, nel suo intervento dal titolo “Nascita di una città. Politica, economia, classi dirigenti nell’Ottocento borbonico” ha analizzato il lento processo di separazione da Modica, individuando nella fine della Contea e nelle riforme avviate dei Borboni le condizioni per l’autonomia amministrativa. Nel Settecento Pozzallo è un grande cantiere: la sistemazione della torre e dei magazzini, la realizzazione di strade e fondachi, avviano un processo di urbanizzazione a servizio del commercio del grano, del vino e delle carrube. I mercanti napoletani, giunti al seguito dei Borboni, fanno della borgata marinara una sponda commerciale con Napoli. E pongono le basi per la nascita di una classe dirigente di mercanti e padroni di barche, che chiedono l’autonomia da Modica. Ma l’ex capitale della Contea non cede. Sarà l’intervento del barone Mario Schininà da Ragusa a dare la spinta definitiva alla separazione da Modica. «Pozzallo, porta del Mediterraneo – dirà - non sarà la miseria di Modica,ma la ricchezza del circondario».

Chiara Pulvirenti e Alessia Facineroso dell’Università di Catania hanno analizzato i rapporti tra Pozzallo e Malta negli anni a cavallo del Risorgimento. Le due studiose hanno evidenziato come dopo il 1848 i rapporti con l’Isola dei Cavalieri, prima essenzialmente commerciali, diventino politici. Malta è una nazione liberale, nonché un centro di elaborazione di idee, di diffusione di stampa libera. La vicinanza con Pozzallo farà di quest’ultima un centro di cospirazione e una testa di ponte per i tentativi di insurrezioni antiborboniche. Viceversa, dopo l’Unità d’Italia, saranno gli esuli borbonici a trovare rifugio a Malta.