domenica 11 luglio 2010

Presentato ieri sera Mare Forza 7, il nuovo libro di Michele Giardina

Pozzallo (RG) - Il cortile della Villa Marchese Tedeschi e una splendida volta stellata hanno fatto da cornice, ieri sera, alla presentazione di “Mare forza 7” (Catania, Prova d’Autore), l’ultima fatica letteraria del giornalista de «La Sicilia» Michele Giardina. A fare gli onori di casa, dinanzi a un pubblico attento e numeroso, è stato il presentatore televisivo Giorgio Fratantonio che ha introdotto gli ospiti della serata. Sul palco, per i saluti di rito, sono saliti il sindaco Giuseppe Sulsenti, l’assessore comunale alla Cultura Attilio Sigona, il presidente nazionale del Movimento Azzurro Corrado Monaca e la presidente dell’Associazione culturale “Teti” Paola Giardina, che ha organizzato l’evento.

Entrando nel vivo della presentazione, Lucia Trombadore, critico letterario, ha spiegato che nel
libro la metafora del mare forza 7 è la giustizia nella tempesta. La studiosa ha individuato tre
momenti, corrispondenti alle suddivisioni in capitoli. Mentre il primo può ascriversi al genere del
pamphlet morale sul rapporto tra responsabilità individuale e delle istituzioni in merito
all’ingiustizia, gli altre due si avvicinano al genere memoriale e poetico de “La Risacca”, di cui
“Mare forza 7” è la continuazione e il coronamento. L’ultima parte del libro - in cui un gabbiano,
un’allodola e un grillo sono metafora della sete di giustizia, della memoria e della morale - si
ricollega alla prima attraverso il percorso dialettico “fatto - misfatto - esempio – mito – fatto”, dove
l’ultimo approdo differisce dal primo per la nuova consapevolezza morale.

Gino Carbonaro, editore e scrittore, ha individuato l’elemento ispiratore del libro nella ribellione
contro le ingiustizie e ha messo l’accento sullo stile ellittico di Giardina, che rende la sua prosa
unica e originale. «La riconoscibilità del suo stile, ha detto Carbonaro, sta in quelle pennellate di
parole, in quel susseguirsi di frasi senza verbo, che già caratterizzano “La risacca”». Per Carbonaro,
l’autore ha inteso proporre una riflessione filosofica sui limiti della giustizia, con esempi che vanno
dalla storia alla microstoria e all’autobiografia.

Giardina, nell’intervento conclusivo, ha rilevato l’ispirazione unitaria del volume e ha ricordato tre
casi clamorosi di malagiustizia: quelli dell’on. Natalino Amodeo (13 mesi in carcere per l’accusa di
un pentito, prima di essere assolto con formula piena), del corrispondente de «La Sicilia» Peppino
Bongiardina (nonostante l’assoluzione piena, lasciò Pozzallo per la vergogna) e dell’allora sindaco
di Ispica Quinto Bellisario (morì di cirrosi epatica «lui che non beveva nemmeno un bicchiere di
vino» dopo l’esperienza del carcere conclusa con l’assoluzione per inesistenza dei fatti). Tre casi,
questi, in cui un errore giudiziario ha distrutto o compromesso la carriera e la serenità di onesti
cittadini. Nessun risarcimento potrà cancellare i segni indelebili di quell’esperienza.

La forza interpretativa dell’attore e regista del Teatro Stabile di Catania, Miko Magistro, che ha
letto alcuni brani del libro, e le note del giovane musicista Adriano Di Stefano, autore di una
canzone ispirata al libro, hanno allietato la serata. Il libro da domani sarà in distribuzione nelle
migliori librerie.


Info e contatti
Prova d’autore, Via G.Leopardi, 53 – 95127 Catania
Tel/Fax:095375380 - Cell.:3400649825 - E-mail: provadautore@iol.it

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