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giovedì 16 luglio 2020

Un’ecografia del sottosuolo rileverà manufatti e resti archeologici nel territorio a sud di Cava Ispica

un momento dell'inaugurazione della biblioteca della 
Soprintendenza, con Corrado Monaca (il primo da Sx) e 
Giorgio Battaglia (al centro) 

Si chiama “Archeologia non invasiva” e consiste in una “ecografia”, effettuata mediante georadar e altri strumenti, su un'area archeologica per rilevare nel sottosuolo la presenza di cavità, oggetti sepolti, fondamenta di costruzioni o muri.

Nelle prossime settimane, i laboratori di ricerca Betontest srl di Ispica, con la supervisione scientifica degli archeologi della Soprintendenza per i Beni Culturali ed Ambientali di Ragusa, svolgeranno un’indagine geofisica di questo tipo in alcune aree di Ispica e nel Parco archeologico di Cava Ispica, una delle zone archeologiche più estese della Sicilia, situata tra le città di Modica e Ispica. Obiettivo: fornire una conoscenza più puntuale e precisa del sottosuolo per effettuare campagne di scavo mirate.