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venerdì 17 aprile 2020

L’odissea dei brasiliani bloccati in provincia di Ragusa, vite sospese tra burocrazia e disagi

Janaina Traversim (la prima a sx) con alcuni giovani che
hanno ottenuto la cittadinanza italiana
Ragusa - L’isolamento tra le pareti domestiche per via del lockdown imposto dal Covid-19 è già di per sé un’esperienza opprimente. Ma lo è ancora di più per coloro che si trovano bloccati in un paese straniero, senza conoscere la lingua, senza contatti, a 9 mila chilometri di distanza dai loro cari.

È l’incubo che stanno vivendo venti brasiliani, discendenti da nostri connazionali emigrati, che a dicembre si erano trasferiti temporaneamente in alcuni comuni della provincia di Ragusa per perfezionare le pratiche di riconoscimento della cittadinanza italiana, assistiti dall’agenzia ragusana “Rosso Passaporto” di Janaina Traversim. Avrebbero dovuto trascorrere qui solo qualche mese. E invece, a causa del lockdown sono costretti a rimanere in casa per un periodo di tempo indefinito.

martedì 24 marzo 2020

Sulle orme degli avi, il sogno degli oriundi si chiama Rosso Passaporto

Ragusa - C’è un’Italia fuori dall’Italia: sono 80 milioni gli oriundi (due terzi in America Latina), discendenti dai nostri connazionali emigrati. È loro diritto chiedere la cittadinanza e il passaporto italiano. Ma l’iter è lungo e tortuoso, con attese che durano anni.
Janaina Traversim Gomes De Lima, trentenne dello Stato di San Paolo del Brasile, origini metà italiane e metà portoghesi, di anni ne ha atteso addirittura dieci. Così, una volta in Italia, per risolvere il problema, ha pensato di creare un’agenzia di consulenza e disbrigo pratiche specializzata nel riconoscimento della cittadinanza italiana che riuscisse ad accorciare i tempi d’attesa fino a sei mesi circa.