Visualizzazione post con etichetta femminicidi. Mostra tutti i post
Visualizzazione post con etichetta femminicidi. Mostra tutti i post

martedì 4 maggio 2021

Il feminicidio-suicidio di Bologna. L'opinione di Bruna Colacicco (assoc. "Scrivere contro la violenza")

Bologna ancora sotto choc per la morte della giovane donna originaria del Camerun, uccisa e fatta a pezzi dal fidanzato, Jacques Honoré Ngouet, anch'egli camerunense. la vittima, Emma Pezemo, aveva 31 anni, era molto più giovane del compagno, 43 anni, che poi si era suicidato. Alla base di questo delitto sconvolgente, c'è molto probabilmente anche un problema sanitario (era ospite di una comunità per problemi psichici) che accompagnava la vita dell'immigrato, ma c'è soprattutto una cultura dove i diritti della donna sono negati.
Questo tremendo caso di femminicidio-suicidio pone molti interrogativi e rilancia il problema della parità di genere, dei diritti negati delle donne, la cui vita viene troppo spesso considerata proprietà del compagno.

martedì 20 aprile 2021

Femminicidi e violenze sui bambini: parla la pediatra e scrittrice Bruna Colacicco

Pove del Grappa (VI) - Tre episodi in un solo giorno, In Liguria, nel Lazio, in Veneto. A Rocca Nervina (Imperia) un anziano ha ucciso la moglie e poi ha tentato il suicidio, stendendosi sul letto accanto al suo corpo senza vita.
A Marino, nei Castelli Romani, a premere il grilletto contro Annamaria Ascolese, insegnante impegnata contro la violenza sulle donne, è stato il marito, vicebrigadiere dei carabinieri che, subito dopo, si è suicidato. Era ossessionato dalla gelosia. La donna ora lotta tra la vita e la morte.
Gravissimo episodio anche a Pove del Grappa. Il metalmeccanico Gezim Alla, di 51 anni, ha ucciso a martellate la moglie, Durima Alla, di 39. Ha chiamato il 112 e si è costituito. All'episodio hanno assistito i figli della coppia, una ragazzina di 13 anni ed il fratellino di 9 che, terrorizzati, hanno telefonato ad una cugina per chiedere aiuto.

mercoledì 17 marzo 2021

Femminicidio di Massafra, l'opinione della scrittrice Bruna Colacicco

Episodi di violenza come quello di Massafra (Taranto), scaturiscono da un clima domestico già saturo di rancori e inasprito da situazioni difficili. Questo duplice femminicidio non è che l'ultimo in ordine di tempo di una lunga scia di sangue. Purtroppo questi tragici episodi sono l'epilogo di rapporti ormai compromessi che si trascinano da tempo. I sintomi partono da lontano e affondano le radici in una diffusa "violenza psicologica", che l'ordinamento penale italiano ha riconosciuto come reato solo nel 2018 con il nuovo "Codice Rosso". Riconoscerla per tempo, significa agire subito. In molti casi, un intervento tempestivo e immediato avrebbe consentito di salvare delle vite.

giovedì 4 marzo 2021

La violenza di cui non si parla: in aumento le violenze psicologiche sulle donne

Milano - Le donne vittime di omicidio volontario nei primi dieci mesi del 2020 in Italia sono 91. Otto in meno rispetto allo stesso periodo del 2019. Ma aumentano i casi di femminicidio maturati tra le mura domestiche, passando dal 57,6 % del totale (2019) al 67,5% (2020), con un picco durante il lockdown di marzo-maggio. I dati dell'ultimo rapporto Eures fotografano una situazione allarmante. Ma che rappresenta solo la punta di un iceberg di un fenomeno molto più diffuso.
Le violenze psicologiche e tutti i maltrattamenti, che pur talvolta non arrivano alla violenza fisica, sfuggono a qualsiasi statistica poiché sono meno facili da individuare e più subdoli. Nondimeno, sono causa di forte disagio e grave sofferenza psicologica e anche fisica per la donna e per i figli, costretti ad assistere a episodi di maltrattamenti e a respirare un'atmosfera di violenza quotidiana.